Lo yoga in sintesi
Ho cercato di raccogliere in un solo volume i contenuti dei principali testi antichi da cui si orgina la filosofia e la pratica dello yoga.
Dato che questa disciplina si origina in seno alle due grandi tradizioni dell'India, quella vedica e quella tantrica, ho collocato le opere analizzate al contesto dottrinale che le ha ispirate.
Yoga è distacco
In partenza ho introdotto i veda e le tredici upanisad più antiche poi ho preso in considerazione i sei darsan dando maggiore attenzione ai due testi fodamentali per la conoscenza dello yoga: il samkhya e lo Yoga-sutra di Patanjali. Questo mi ha permesso di definire uno dei significati importanti dello yoga: yoga è distacco.
Yoga è unione
Dopo l'analisi di questi due testi ho dedicato attenzione alla Bhagavad-gita, cercando sintetizzare, uno per uno, i passsaggi principali presenti nei suoi diciotto capitoli. Terminata la Gita ho presentato la tradizione tantrica e il suo complesso groviglio di collegamenti, epoche, pratiche, tra le più complesse e "bizzarre". Tra i vari testi ho scelto di riassumere un'opera tantrica piuttosto recente, l'Hatapradipika. La tradizione tantrica introduce al secondo importante significato del termine yoga: yoga è unione.
La percezione sensoriale del corpo
L'ultimo capitolo mostra come ideare delle pratiche a indirizzo corporeo e propriocettivo a partire dal contenuto dei vari sutra.
Lo yoga moderno promuove soprattutto posizioni (asana), spesso dinamiche, mentre in quello tradizionale, il filo conduttore che unisce le varie pratiche, non è mai l’esecuzione di una o più asana ma la percezione sensoriale del corpo stesso.
Questo è quanto emerge da una lettura dei testi analizzati, nei quali non si parla mai di movimento ma di sospensione dell’attività motoria e muscolare a favore di percezioni sensoriali, tattili, luminose, sonore e vibratorie.