Oltre lo yoga
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La Tradizione parla di 72.000 Nadi o canali pranici che lavorano all’interno del corpo; su questi canali agisce la pratica del Pranayama, disciplina strettamente collegata al respiro che ha la sua origine dentro di noi, grazie all’azione di Shakti.
Nell’atto di pensare io non sono dove sono in realtà: non mi circondano oggetti sensibili, ma immagini invisibili a chiunque altro.
Il tantra si fonda su questi tre termini: Tantra, Yantra, mantra.
Scrive il dott. Bhole:
“Yantra = Strumento
Tantra è la persona che ha intenzione di usare uno strumento (Yantra), seguendo delle indicazioni, un modo (Mantra)”.
HP II, 4. Quando le Nâdî sono piene di impurità, il Prâna non passa dal sentiero di mezzo.
Come si può allora avere Unmanî-bhava, ed avere successo nella pratica?
Ho cercato di raccogliere in un solo volume i contenuti dei principali testi antichi da cui si orgina la filosofia e la pratica dello yoga.
Dato che questa disciplina si origina in seno alle due grandi tradizioni dell'India, quella vedica e quella tantrica, ho collocato le opere analizzate al contesto dottrinale che le ha ispirate.
Il concetto di klesa riguarda tutti quei parametri che ci tengono in uno stato alterato e ci portano alla sofferenza.
Lo stato alterato è anche simile al concetto di emozione, uno stato in cui siamo mossi da qualcosa o qualcuno… non siamo in uno stato di equilibrio di base.
Meditazione in senso generale è una pratica che consente all’uomo di accedere a stati mentali non abituali.
Qual è il fine della meditazione?
Non tutti sanno come è iniziato il percorso Yogico del Dr Bhole che, da semplice medico fisiologo senza nessuna conoscenza né del sanscrito, né dei testi, è divenuto nel tempo un’autorità nel campo delle scienze yogiche, tanto da essere insignito del prestigioso titolo di “yogacharya”. Come ha fatto?
I chakra sono frutto dell'introspezione dei filosofi e maestri tantrici. Sono una vera e propria mappa che orienta in praticante verso la presa di coscienza profonda del proprio essere.
Per portare una sensazione nel campo della coscienza bisogna operare una selezione che ne escluda altre.
Il procedimento dell’esperienza consiste nella scelta di una particolare porzione d’un tutto, e poi nella concentrazione su quella, in modo da farla propria, sia come oggetto particolare di pensiero, sia come particolare campo di azione.
Artur Avalon, Il potere del serpente
È abitudine usare il termine alchimia in senso lato, in modo generico senza fare nessun riferimento alla tradizione stessa dell’alchimia.
Lo stesso destino tocca alla parola yoga. Tutto è yoga, tutto è alchimia, è vero. Yoga e alchimia descrivono i processi della vita e in questo senso possiamo certamente usare questi termini a ogni occasione che si presenta. Meglio però sarebbe specificare a cosa si faccia riferimento quando si parla di yoga e di alchimia.
Risaliamo al momento della nascita: se vediamo la nostra vita come il percorso del pendolo, da un'estremità all'altra, diciamo che risaliamo al punto iniziale. Se osserviamo un piccolo essere appena nato (potrebbe essere anche un piccolo animale) e ci chiediamo se ha capacità senso - motorie, cosa pensate?
Una sola posizione
So che, in un’ora di Yoga, generalmente, vengono proposte molte pratiche; io vi ho proposto una sola Asana e, se siete abituati a fare tante Asana in un’ora, potrebbe essere stato un po’ difficile per alcuni di voi; in pratica, per quarantacinque minuti, abbiamo lavorato solo con il respiro.
Elementi della meditazione nella pratica yogica
Nella nostra tradizione la parola meditazione ha origini latine e significa pensare, riflettere, misurare.
Nella tradizione dello yoga la meditazione è una parte del percorso che l’individuo compie per lo sviluppo del proprio essere.
La pratica dello yoga è suddivisa in due parti: yoga esterno e yoga interno. Si dice che lo yoga si realizza in otto tappe, quattro indicano lo yoga esterno, la quinta è una tappa intermedia e tre rappresentano lo yoga interno.
Distendere i sensi
Pratyahara è proprio questo: ci si disconnette sensorialmente dal mondo esterno e si rimane inseriti in una situazione interiore.
Unione col corpo
Nella pratica dello yoga si può mettere attenzione al corpo come lavoro iniziale di base. È un modo per iniziare ad avere attenzione a sé. Questa consapevolezza ci permette innanzitutto di avvertire il corpo, risvegliarne la sensibilità e sentire se vi è necessità di rilassarlo o allentare tensioni sul piano fisico.
Base dello yoga
Come base della disciplina dello yoga troviamo questo concetto: il ruolo di colui che è in grado di percepire: Drsta (Bhole)
La differenza tra la filosofia, le religioni e lo Yoga è che lo Yoga non si sofferma su concetti di discussione o a livello di elaborato filosofico ma ci parla sempre di esperienza e dice: quando ne avrai fatto l’esperienza, saprai; “se vuoi capire di che cosa tratta lo yoga fai la tua esperienza”.
Visioni della realtà
I sistemi filosofici ortodossi (riconosciuti dalla tradizione Veda) considerati a coppie. Tra questi ce ne sono due molto importanti per lo studio dello yoga, il Samkhya e lo Yoga-sutra
Lo yoga moderno
Impossibile tracciare una mappa delle varie tipologie di yoga esistenti. De Michelis elabora una quadruplice tipologia dello yoga moderno, distinguendo tra:
Questi, in ordine, gli stadi (anga) dello yoga secondo laTejo-bindupanisad